Uno dei fenomeni che si è diffuso da circa due anni a questa parte è quello dei “Compro oro”, un vero e proprio business che nell’ultimo anno ha fatto registrare una crescita quasi del 30 per cento. Infatti basta passeggiare per le strade delle nostre città per rendercene conto. Ormai anche alcuni paesi iniziano a brulicare di questi negozi che mostrano insegne di caratteri cubitali che recitano “Compro oro…e pago in contanti”,unico requisito che siano in oro a 18 carati. Pagamento in contanti. Un piccolo dettaglio che però fa la differenza. Infatti la crisi economica che sta investendo il nostro paese ci ha portati ad uno stato di grande difficoltà nel quale si cerca di arrotondare il più possibile per arrivare nel migliore dei modi a fine mese ed essendo quello del metallo un mercato che non scade mai, in questo periodo gli orefici, o chi per loro, fa i migliori affari. Il prezzo dell’oro era di 244 euro per oncia nel 2002, mentre ora è salito a oltre 1300 euro. Il punto che di sicuro è stato a vantaggio di questo boom è l’impennata delle quotazioni del metallo pregiato che continua a rivelarsi una dei migliori beni rifugio nei momenti di crisi.
Tuttavia «Si tratta di un fenomeno insidioso e pericoloso – ha spiegato il prefetto di Bari Carlo Schilardi – su cui non abbassiamo mai la guardia. Un problema che abbiamo esaminato già in passato perché spesso i gioielli venduti ai “compro oro” provengono da attività illecite. Soprattutto dagli scippi: chi strappa una collanina, si reca in uno di questi punti e se ne disfa assicurandosi il bottino in contanti. Nonostante i negozi siano tutti sotto il controllo della questura e oggetto di accertamenti fiscali da parte della guardia di finanza, la nostra attenzione non è mai bassa».
«I compro oro – rivela un investigatore della questura – sono il principale veicolo di ricettazione, un vero e proprio mercato illecito. È possibile infatti che gli stessi titolari a volte siano i mandanti di scippi e furti in appartamento, una circostanza che adesso dobbiamo verificare».
Le organizzazioni criminali guadagnano miliardi attraverso negozi che offrono agli italiani colpiti dalla crisi discambiare l’oro con pochi euro. Dei 28.000 punti vendita nel Paese, solo poche centinaia sono registrati presso la Banca d’Italia.
“Questo è un settore in crescita per le organizzazioni criminali. Il contrabbando è un fenomeno mondiale, presente anche in paesi in cui i lingotti vengono scambiati con armi e droga”, ha dettoRanieri Razzante, Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e Membro dell’Osservatorio sulla Criminalità Economica del CNEL.
Ciò che è certo è che gli esercenti sono tenuti a compilare un registro di pubblica sicurezza su cui annotare la merce acquistata e l’identità del venditore da accertare attraverso un documento. I preziosi poi devono essere tenuti a disposizione della polizia per almeno 10 giorni per eventuali verifiche perché potrebbe trattarsi appunto di gioielli rubati. Non tutti però rispettano le regole. A denunciarlo è il presidente nazionale della Federazione Dettaglianti Orafi, Giuseppe Aquilino che a Bari vive e lavora. «Il settore dei compro oro non ha una disciplina ad hoc e i negozi possiedono la stessa licenza delle gioiellerie. Molti non rispettano le regole e spesso accade che i titolari non registrino l’identità di chi vende l’oro o ne scrivano una falsa senza lasciare gli estremi del documento o ancora non rispettano il periodo di tempo di 10 giorni e si sbarazzano subito della merce appena comprata perché di chiara provenienza illecita. Non sono insomma tutte operazioni trasparenti».
Questi negozi, oggi hanno clienti di tutte le categorie, appartenenti a tutte le fasce d’età, a tutti i ceti sociali. Purtroppo il fenomeno è molto diffuso ultimamente tra i giovani i quali trfugano gioielli e preziosi vari ai propri cari e nelle proprie abitazioni per fare guadagni facili e permettersi, così, tutto ciò che è in voga al momento dal cellulare all’abito firmato. Per i ragazzi diventa quasi un gioco nella loro incoscienza e immaturità tanto che insegnano e “predicano” anche tra i loro amici, invitandoli, invogliandoli a fare lo stesso e facendo sì che il fenomeno si allarghi a macchia d’olio. Nonostante alcuni di loro vengano fermati o dal rimorso, o dalla famiglia, o dalle forze dell’ordine resta il fatto che gran parte dell’oro viene perso poiché una volta superato il periodo minimo per i controlli questo viene fuso. Cresce così il disappunto sui valori dei giovani di oggi insieme alla voglia di cambiare e alla speranza che tutto si risolva nel migliore dei modi il prima possibile.
A cura di Paolo Smaldone IV As